Curiosità bibliografiche
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«Ho sempre pensato, e ho avuto spesso l’occasione di constatare, che per farsi un’idea precisa del carattere e dell’anima di un individuo che non si conosce, nulla havvi di meglio che dare uno sguardo ai pochi o molti libri da esso posseduti. Dimmi ciò che leggi e ti dirò chi sei... E se uno mi viene a dire che dei libri non si cura affatto, e non sa che farsene, e non ne tiene, io rispondo senz’altro con la massima sicurezza che è una bestia, a meno che, caso rarissimo, ma che può qualche volta accadere, egli non sia un santo, poiché se è vero che scopo essenziale della nostra vita terrena è la nostra ascensione intellettuale e il nostro spirituale perfezionamento, essendo i libri principalissimo strumento per potere a ciò riuscire, soltanto i santi possono farne senza, avendo essi scelto per raggiungere lo stesso scopo una via più aspra e difficile, ma forse più sicura.» Spirito bizzarro di nobile famiglia piacentina, Carlo Mascaretti (Americo Scarlatti è l’anagramma del suo nome) nelle enciclopedie è segnalato come scrittore e giornalista. Nato a Pianello Valtidone nel 1855, studiò a Roma, dove si laureò come avvocato. Spirito ribelle fondò alcune battagliere riviste che ebbero alterne fortune. Nel 1888 vinse un concorso per bibliotecari alla Nazionale di Roma. Schedava da libri e riviste tutte le stranezze letterarie, i bisticci, i nonsensi, le poesie parodistiche, i giochi retorici di cui era ghiotto. Collaborò alla «Rassegna settimanale» e alla quindicinale «Minerva», la “rivista delle riviste” diretta dal deputato Federico Garlanda. Fu lo stesso Garlanda a esortarlo a raccogliere in volumi quello che andava pubblicando in una rubrica dal buffo titolo maccheronico, Et ab hic et ab hoc. Alla fine di volumi ne pubblicò tredici, dal 1900, anno in cui uscì il suo primo volume dal titolo Amenità letterarie sino a dopo la sua morte, avvenuta nel 1928, quando la nipote, Pierina Osti, mise in ordine le annotazioni rimaste e fece uscire appunto l’ultimo libro. Dopo le Amenità letterarie seguirono: 2) Il castello dei sogni; 3) “Corpuscolum inscriptionum”; 4) Altre iscrizioni eclettiche; 5) Iscrizioni di edifici; 6) Curiosità storiche; 7) Curiosità del commercio e della vita; 8) Mondo femminile ignoto; 9) Le malattie del linguaggio; 10) Nomi, cognomi e soprannomi; 11) Curiosità bibliografiche; 12) Curiosità artistiche; e, quindi, il conclusivo e poco conosciuto13) Intermezzo di vaticini. In queste pagine egli fuse la sua sterminata e dilettevole erudizione con il gusto quasi patafisico per le perversioni verbali, il tutto condito con gli effetti comici o stravaganti degli artifici linguistici. Il volume che ripubblichiamo, con un apparato di note inedite, è l’undicesimo, Curiosità bibliografiche. Qui Mascaretti ricerca materiale e aneddoti che stupiscano e stuzzichino curiosità e intelletto, barcamenandosi tra le fonti e i sentito dire autorevoli. Il risultato è un ghiotto boccone per tutti i topi di biblioteca... Gli argomenti trattati spaziano dai buoni libri, ai libri di moda, alle storie dei libri, ai libri adottivi. Si parla poi di come Dumas “adottava” i suoi libri, della bibliofagia, della bibliolitia, per poi passare ai titoli dei libri, alle dediche e ai congedi degli scrittori dalle loro opere.
Articoli che parlano di Curiosità bibliografiche
La Gazzetta del Mezzogiorno 15 5 16 per Curiosità bibliografiche
Quella passione per i libri - Se l'interesse diventa mania - Articolo per Curiosità bibliografiche
Il Giornale di Brescia 18 3 16 per Curiosità bibliografiche di Americo Scarlatti
Il Giornale di Brescia 18 3 16 per Curiosità bibliografiche di Americo Scarlatti
Libero Quotidiano 18.2.16 per Curiosità bibliografiche di Americo Scarlatti
Libero Quotidiano 18.2.16 per Curiosità bibliografiche di Americo Scarlatti
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