Il paganesimo
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Il paganesimo. Prolegomeni allo studio della religione nel mondo antico greco-romano è un testo, scritto nel 1952, di storia delle religioni che attese un decennio prima di essere pubblicato. In esso la studiosa, senza ricorrere a note filologiche, offre un’esposizione completa, rivolta a un pubblico anche non specialistico.
Questo saggio si propone dunque di riassumere sia la mitologia greca sia quella romana e di spiegare cosa fosse la divinazione, qual era la funzione degli oracoli o il grande tema dell’iniziazione.
Si tratta di una guida puntuale che si sofferma tra le altre cose sulla preghiera nel mondo pagano, sui sacrifici o sulle processioni. Inoltre, come ricorda l’autrice: «Sono pure offerti allo studioso, i mezzi di approfondire e sviluppare lo studio della materia con l’aiuto di una bibliografia ragionata, di prima consultazione, che presentiamo nell’ultima parte del nostro lavoro. Si conclude questa con una appendice, riguardante la storia dei nostri studi».
Quarta di copertinaPur essendo la divinità solitaria e superba di un mito, individuata nell’arte e nella poesia, rivestita di bellezza intangibile ed eterna, Apollo troverà a Delfo la sua stabile dimora, il centro della sua universalità.
Dioniso sarà il centro di una religione cosmopolita e senza patria. La sua essenza solare si accosta agli uomini, la sua divinità è comunicata a essi per rinutrirne la sostanza, per farli partecipi di una sapienza mistica che riuscirà a placare, almeno in parte, la sete del conoscere. Il “divino” diventa tangibile nella creatura, conosce la gioia e il dolore, la vita e la morte, si immola ed è immolato. Pur essendo la divinità solitaria e superba di un mito, individuata nell’arte e nella poesia, rivestita di bellezza intangibile ed eterna, Apollo troverà a Delfo la sua stabile dimora, il centro della sua universalità.
Dioniso sarà il centro di una religione cosmopolita e senza patria. La sua essenza solare si accosta agli uomini, la sua divinità è comunicata a essi per rinutrirne la sostanza, per farli partecipi di una sapienza mistica che riuscirà a placare, almeno in parte, la sete del conoscere. Il “divino” diventa tangibile nella creatura, conosce la gioia e il dolore, la vita e la morte, si immola ed è immolato. |
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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