Piano inclinato

Un ricordo costantemente presente che erompe nell’incerta vita di oggi, che a essa si stempera con i colori dell’autunno, del mare, tra lo sciabordio delle onde e il rumore di sassi mossi dalla risacca. Leggendo le poesie di Franco Angelico, sembra di entrare, di sentire tra le mani questo mondo, il mondo perduto della fanciullezza, dei vent’anni...
Frammenti di vita trascorsa, frammenti di luoghi, rammentati dai sensi, che nulla hanno a che vedere con la fuga dalla realtà. È qui che si inserisce il pensiero del poeta, in questo luogo non luogo, tempo non tempo dell’ineluttabile fragilità dove il ricordo torna a coincidere con il presente.

dalla presentazione di E. Pozzi

Rapallo (I)

Settembre. Vibrazioni di verdi
ingialliti dal sole
lungo le massicciate
e prospettive di pini.
Su spiagge razzolate dal vento
si leva un anniversario
di fumi
e ogni cosa
pare raccolta a pensare.

Io so perché il vento teso

Io so perché il vento teso
non bacia più, lungo il litorale,
i sassi;
so pure perché un sapore
di freddo
percorre
le mani
quando il sole
sull’animo scabro
scivola lento...

Como

Come vorrei portarti sul lago
specchiato di mille colori;
su l’acqua chiara, morbida, lenta
che rinfrange le ville lungo i monti
in un’onda breve
che s’imbianca lontano
come ala di cigno
sui pontoni di Como o nelle rade
sparse lungo la corolla dei monti.
Come vorrei narrarti dell’acqua
che scivola ampia, lungo le rive,
dell’onda che si schiude all’improvviso
come un fiore
o del colore che scorgo
sul fondo odoroso di muschi
e della mia barca
che sciaborda lenta fino ai tuoi occhi.