Antonio d'Angiò
Antonio d’Angiò è medico, psichiatra, psicoanalista, formatosi alla Gruppoanalisi con Salomon Resnik. Ha svolto sotto la supervisione del suo maestro attività gruppoanalitica con pazienti psicotici istituzionalizzati. Primario ospedaliero di Psichiatria, ha diretto fino al 2006 il dipartimento di Salute mentale di Formia dove ha aperto, nel 2000, uno dei primi sportelli etnopsichiatrici in Italia per migranti portatori di disagio psicosociale.
Ha insegnato Psicologia delle relazioni interculturali e diretto il Laboratorio di comunicazione interculturale dell’omonimo corso di laurea magistrale presso l’Università degli Studi di Napoli l’Orientale. È stato docente di Gruppoanalisi transculturale presso il corso di laurea magistrale in Psicologia clinica dell’Università di Palermo. È professore a contratto di Geopsicologia e Comunicazione interculturale presso il dipartimento di Studi politici dell’Università della Campania L. Vanvitelli.
Nel 2008 entra a far parte dell’European Association of Transcultural Group Analysis (EATGA), nel 2013 ne diventa segretario generale e nel 2017 presidente.
Ha svolto e coordinato vari progetti di ricerca sulla presa in carico di rifugiati e richiedenti asilo portatori di vulnerabilità psicosanitaria.
Ha al suo attivo la traduzione e la cura de La psicoanalisi alla prova dell’Islam di F. Benslama (Il Ponte 2012) e de La migrazione come metafora di J.C. Métraux (2015). Ha pubblicato Appunti per una Geografia delle Metapsicologie, in «Archivio di Etnografia», Speciale Etnopsichiatria, anno V, 1/2-2010, pp. 61-100 (Edizioni di Pagina, 2012). Con G. Margherita e D. Mazzoleni La città psicotica (Guida Editori, 2016). Ha pubblicato ancora con Marika Visconti Persone fragili - Psicopatologia della Migrazione e dell’Esilio, tra narrazione etnopsichiatrica e complessità della cura (Guida Editori, 2019)e Per una nuova Clinica dell’Asilo. Tra mondo dell’invisibile e visibilità dell’inconscio, nella rivista «Interazioni», n. 1-2020, Franco Angeli Editore, Milano.