Francesco Granatiero
(Mattinata, Foggia, 1949).
Ha trascorso parte dell’infanzia e della prima adolescenza con il padre a lavorare nei campi. Ha perduto la madre all’età di quindici anni. Dal 1972 vive a Torino, nel cui hinterland ha lavorato come dirigente medico.
Dopo alcuni volumetti di poesia in lingua, si è rivolto al dialetto: All’acchjitte, Italscambi, Torino 1976; U iréne, Dell’Arco, Roma 1983; La préte de Bbacucche, Ij babi cheucc, Mondovì 1986; Énece, Campanotto, Udine 1994; Iréve, Grenzi, Foggia 1995; L’endice la grava, Centrografico Francescano, Foggia 1997; Scúerzele, Cofine, Roma 2002; Giargianese, Grenzi, Foggia 2006; Bbommine, Joker, Novi Ligure 2006; Passéte, Interlinea, Novara 2008; Patrenústre ótte a ddenére, Cofine, Roma 2009; La chiéve de l’úrte, Interlinea, Novara 2011.
È anche autore di una grammatica storica del dialetto di Mattinata (1987), oltre che di svariati saggi linguistici e dizionari, tra cui il Vocabolario dei dialetti garganici, Grenzi, Foggia 2012.
Come critico ha curato l’antologia Dal Gargano all’Appennino le voci in dialetto, Sentieri Meridiani, Foggia 2012.
Di lui hanno scritto, tra gli altri, G. Tesio, P. Gibellini, G. Spagnoletti, D. Bisutti, F. Brevini, C. Siani, S. D’Amaro, F. Loi, A. Serrao, D. Valli, F. Pappalardo La Rosa.