Altro volgare
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La recente proliferazione di raccolte poetiche nei dialetti periferici privi di una tradizione letteraria ha finito per evidenziare un fenomeno già avvertito qualche decennio fa, quando gli autori, anche al fine di affrancarsi dall’oneroso sistema di segni diacritici usati in dialettologia (sistema che, se applicato in toto, avrebbe finito per rendere la vita difficile anche ai non molti lettori) tendevano a produrre più o meno estrose trascrizioni “fai da te”. Una grafia dei singoli dialetti che non tenga conto delle altre parlate più o meno prossime e riferibili a una stessa area può sfociare in una babele di scritture, una sorta di licenza plenaria che autorizza ogni poeta a utilizzare un proprio, individuale sistema trascrittivo. Per non dire del web, dove più dell’italiano e del napoletano – riconosciuto dall’Unesco come seconda lingua d’Italia – vengono messi a dura prova i dialetti dell’alto Meridione, spesso presentati come illeggibili sequenze consonantiche che negli esempi più cruscanti s’infittiscono di apostrofi tuttofare. Senza nulla togliere alla lingua napoletana – tale per prestigio letterario oltre che storico – alla sua grafia saranno rapportabili alcune parlate campane, non certo tutti i dialetti del cosiddetto “volgare pugliese”, che per decreto di Alfonso I d’Aragona, nel 1442, data di unificazione del Regno delle Due Sicilie, sostituì il latino nei documenti ufficiali e nelle assemblee di corte a Napoli. Del volgare pugliese – espressione con cui sono storicamente conosciuti il napoletano e i dialetti italici o ausònii –, facendo astrazione dai dialetti meridionali estremi parlati nel Salento, nella Calabria centro-meridionale e in Sicilia, si considerano qui solo quelli attualmente classificati come dialetti alto-meridionali (DAM). I DAM sono accomunati da un tratto linguistico storicamente molto importante, rappresentato dallo schwa – la cosiddetta e “muta” –, che riunisce in una macroregione, insieme con la Campania, l’Abruzzo (tranne, in parte, L’Aquila), il Molise, la Puglia, la Lucania, la Calabria settentrionale e le parti limitrofe di Marche e Lazio. Il territorio dei DAM, che a un di presso corrisponde al Regno di Napoli, è compreso tra: l’Adriatico, dal corso del fiume Aso, nelle Marche meridionali, fino ad Ostuni (Br); la strada Ostuni-Taranto; lo Jonio, da Taranto al fiume Coscile, nella Calabria settentrionale; il Tirreno all’incirca da Diamante (Cs) al Circeo (Lt); e infine un tragitto che unisce il Circeo ad Accumoli, in provincia di Rieti. I poeti antologizzati
Articoli che parlano di Altro volgare
«Studi Meridionali e Moderni» 1/2017 su «Altro Volgare» di Francesco Granatiero
«Studi Meridionali e Moderni», Anno XXI, n. 1, 2017, pag. 331 su «Altro Volgare» di Francesco Granatiero
Francesco Granatiero con «Altro volgare» su Gazzetta del Mezzogiorno 21 9 16
Francesco Granatiero con «Altro volgare» su Gazzetta del Mezzogiorno - Capitanata 21 9 16
Matteo Vercesi per Francesco Granatiero
Matteo Vercesi, in "Letteratura e dialetti", 8, 2015 per Francesco Granatiero
Francesco Granatiero. Intervista su Margutte, Non-rivista online di letteratura e altro
Francesco Granatiero. Intervista su Margutte, Non-rivista online di letteratura e altro a firma Nicola Duberti
Ombretta Ciurnelli per Francesco Granatiero e Altro volgare
Ombretta Ciurnelli per Francesco Granatiero e Altro volgare, Per una grafia unitaria della poesia nei dialetti alto-meridionali
La Gazzetta del Mezzogiorno 6.2.16 (L. Angiuli): E' il dialetto la vera lingua della poesia
La Gazzetta del Mezzogiorno 6.2.16 (L. Angiuli): E' il dialetto la vera lingua della poesia
L'Attacco 3.12.15 per Francesco Granatiero su Altro volgare
I dialetti alto meridionali di Francesco Granatiero; articolo su L'Attacco del 3.12.15
Eventi collegati a Altro volgare
Mattinata 25 7 16 Francesco Granatiero con Altro Volgare
Palazzo Mantuano, il 25.07.2016alle ore 19.00, Mattinata
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