Lu Xun
Lu Xun, pseudonimo dello scrittore cinese Zhou Shuren (Shaoxing, Zhejiang, 1881 - Shanghai 1936). Compì gli studi in Giappone, dove scrisse il primo importante saggio Moluo shi li shuo (“Il potere della poesia di Māra”, 1907) esaltando i grandi poeti ribelli del romanticismo europeo; insegnò Storia della letteratura cinese nelle Università di Pechino, Amoy e Canton. Esordì nella narrativa con il racconto in lingua parlata Kuangren riji (“Diario di un pazzo”, 1918) che gli valse immediata popolarità. Tra i molti racconti (riuniti nelle tre raccolte Nahan, “Alle armi”, Panghuang, “Errare incerto”, Gushi xinbian, “Antiche leggende rielaborate”) è celebre A Q zhengzhuan (“La vera storia di A Q”), ironico ma non impietoso ritratto di un sottoproletario cinese rassegnato all’oppressione. Inviso al Guomindang per la sua indipendenza di giudizio, Lu Xun dal 1927 visse a Shanghai, dedito alla stesura di saggi brevi di acuta analisi sociale e matura padronanza stilistica. Tra le numerose opere, molte delle quali tradotte in varie lingue, ha lasciato anche un volume di reminiscenze (Zhaohua xishi, “Fiori del mattino raccolti per la sera”) e uno di prose poetiche (Yecao, “Erbe selvatiche”).