Luciano Baglioni
Luciano Baglioni
autore
La Vita Felice
Giuliano Baglioni è nato a Orvieto, dove tuttora vive, nel 1955 e si è formato presso l’Istituto d’Arte della città. Attratto dalle forme, dal colore, dalla materia, dai linguaggi e dall’espressività del segno artistico ha una personalità poliedrica e, anche grazie ai molti Maestri contemporanei che ha avuto occasione di incontrare, ha iniziato fin da giovanissimo la sua sperimentazione in ambito pittorico e ceramico.
Ha esordito nel 1975, ottenendo con esposizioni ininterrotte vari riconoscimenti e maturando un prezioso bagaglio di esperienze e di consapevolezze.
Il suo è un mondo simbolico e materico in costante evoluzione, che sul filo del fuoco creativo induce nell’artista il bisogno ricorrente di sperimentare materiali nuovi e diversi, talvolta in relazione a opere letterarie o pittoriche di grandi Maestri del passato, che ama rielaborare, contaminare e contestualizzare nella contemporaneità in modo originale e personale. Di questo filone di ricerca fanno parte i suoi ultimi cicli pittorici: Carte sacre. Baglioni traduce Caravaggio (2014) e Giuliano Baglioni e gli angeli di/versi di Rafael Alberti (2013). Notevole, tra le più recenti, anche la sua mostra personale Pesci e relitti (2010).
Per quanto riguarda il settore ceramico, il suo intento è quello di creare pezzi limitati, dando vita a effetti di eleganza e raffinatezza sia attraverso la ricerca di forme semplici e essenziali, sia grazie al sapiente uso di materiali quali acrilico, lamina d’oro, smalti, sabbia. La sua ultima mostra personale in ambito ceramico è stata Neroluce. Dettagli di paesaggi umani (2015).
La sua passione per il design ha trovato invece realizzazione pratica nell’attività artigianale legata all’arredamento.
Baglioni svolge anche attività di scrittura legata, al pari delle sue altre occupazioni, alla voglia di sperimentare e contaminare, in quanto correlata all’espressione di altri linguaggi paralleli: la fotografia in Sassi di Paglia (2008), la tecnica dell’uso della carta e di oggetti di arte povera in Facce da cul... to (2009).
Noto anche il suo amore per il teatro e per la regia. All’inizio degli anni Novanta ha fondato infatti, con altri appassionati, il gruppo teatrale “Piccolo Teatro delle Fontane” di Castel Viscardo. Da allora ha lavorato alla regia e alla scenografia, mettendo in scena lavori su figure storiche o su drammi contemporanei. Tra le opere di maggior rilievo Madonna Antonia (2006), Niente più niente al mondo (2007), Sassi di paglia (2008), Lennon is dead (2012), Giulia Farnese (2013), Filumena Marturano (2014), riadattamento della celebre commedia di Eduardo De Filippo, e Medea (2016).
Ha esordito nel 1975, ottenendo con esposizioni ininterrotte vari riconoscimenti e maturando un prezioso bagaglio di esperienze e di consapevolezze.
Il suo è un mondo simbolico e materico in costante evoluzione, che sul filo del fuoco creativo induce nell’artista il bisogno ricorrente di sperimentare materiali nuovi e diversi, talvolta in relazione a opere letterarie o pittoriche di grandi Maestri del passato, che ama rielaborare, contaminare e contestualizzare nella contemporaneità in modo originale e personale. Di questo filone di ricerca fanno parte i suoi ultimi cicli pittorici: Carte sacre. Baglioni traduce Caravaggio (2014) e Giuliano Baglioni e gli angeli di/versi di Rafael Alberti (2013). Notevole, tra le più recenti, anche la sua mostra personale Pesci e relitti (2010).
Per quanto riguarda il settore ceramico, il suo intento è quello di creare pezzi limitati, dando vita a effetti di eleganza e raffinatezza sia attraverso la ricerca di forme semplici e essenziali, sia grazie al sapiente uso di materiali quali acrilico, lamina d’oro, smalti, sabbia. La sua ultima mostra personale in ambito ceramico è stata Neroluce. Dettagli di paesaggi umani (2015).
La sua passione per il design ha trovato invece realizzazione pratica nell’attività artigianale legata all’arredamento.
Baglioni svolge anche attività di scrittura legata, al pari delle sue altre occupazioni, alla voglia di sperimentare e contaminare, in quanto correlata all’espressione di altri linguaggi paralleli: la fotografia in Sassi di Paglia (2008), la tecnica dell’uso della carta e di oggetti di arte povera in Facce da cul... to (2009).
Noto anche il suo amore per il teatro e per la regia. All’inizio degli anni Novanta ha fondato infatti, con altri appassionati, il gruppo teatrale “Piccolo Teatro delle Fontane” di Castel Viscardo. Da allora ha lavorato alla regia e alla scenografia, mettendo in scena lavori su figure storiche o su drammi contemporanei. Tra le opere di maggior rilievo Madonna Antonia (2006), Niente più niente al mondo (2007), Sassi di paglia (2008), Lennon is dead (2012), Giulia Farnese (2013), Filumena Marturano (2014), riadattamento della celebre commedia di Eduardo De Filippo, e Medea (2016).