Luciano di Samosata
Di origine sira, secondo un’usanza diffusa, Luciano ricevette alla nascita un nome latino ma questa sua origine “barbara” non fu mai motivo di vergogna per lui che, anzi, si dichiarava apertamente siriano e non greco in alcuni suoi scritti. Studiò presso i sofisti dell’epoca, in Asia Minore, la grammatica e la retorica.
La produzione letteraria di Luciano spazia su generi e argomenti tra loro molto differenti ma con una costante di fondo: la critica e la satira nei confronti delle scuole ufficiali così come dei pregiudizi dell’opinione volgare.
Tra le sue opere più significative c’è il trattato Come si deve scrivere la storia. Quasi come antifrasi alle sue teorie scrisse la Storia Vera, racconto fantascientifico di viaggi al di là delle colonne d’Ercole. La sua fama è però soprattutto legata ai dialoghi, alcuni dei quali sono raggruppati in modo da formare delle serie organiche (i Dialoghi degli dei, i Dialoghi marini, i Dialoghi dei morti, i Dialoghi delle cortigiane), mentre il gruppo più importante è costituito dai dialoghi di contenuto morale, filosofico e religioso, caratterizzati da una vis satirica e polemica e da una evidente simpatia verso Epicuro.