Marina Cvetàeva
Marina Cvetàeva
autore
La Vita Felice
(Mosca 1892 - Elabuga 1941) fu una delle voci più originali della poesia russa del Ventesimo secolo, nonché esponente di spicco del locale movimento simbolista. Il regime staliniano non vedeva tuttavia di buon occhio i suoi scritti, soprattutto quelli che glorificavano la lotta anticomunista dell’Armata bianca, in cui militava il marito Sergej Ėfron. Si spost. prima a Berlino e poi a Praga nel 1922. Si trasferì successivamente a Parigi nel novembre 1925. Tornò a Mosca insieme al figlio Georgij nel 1939, con la speranza di ricongiungersi al marito – che in realtà era stato arrestato e fucilato – e alla figlia Ariadna, rientrata a Mosca nel 1937 e subito spedita in un campo di lavoro. In uno stato di estrema povertà e isolamento dalla comunità letteraria, il 31 agosto 1941 si impiccò.
La riabilitazione delle sue opere avvenne solo a vent’anni dalla sua morte.