Novità: Gli ultimi giorni di P.B. Shelley di Guido Biagi
![]() Gli ultimi giorni di P.B. Shelley
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autori: | Guido Biagi |
formato: | Libro |
prezzo: | |
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disegni di V. Colcos e A. Formilli
presentazione di Giuseppina Malfatti Angelatoni
postfazione di Giulio C. Maggi
- il resoconto dettagliato e scrupoloso degli ultimi giorni di un grande artista
- pagine commoventi e toccanti
- nuovi documenti atti a fare luce su uno dei grandi misteri irrisolti della storia
Guido Biagi ripercorre la triste fine del poeta e l’immenso dolore provato dalla moglie alla sua scomparsa. Nel 1818, in uno stato di salute pessimo, Shelley, con la moglie e i due figli, si spostò in Italia. La sua ultima residenza fu a Villa Magni a San Terenzo, nel Comune di Lerici (La Spezia). L’8 luglio 1822 Shelley annegò in una tempesta mentre era a bordo della sua nuova goletta, l’Ariel, di ritorno da Pisa e Livorno. Il vascello, una nave costruita a Genova apposta per Shelley, non si capovolse ma affondò.
Il corpo di Shelley fu spinto sulla riva dalle onde per essere dieci giorni dopo ritrovato e poi cremato sulla spiaggia di Viareggio. Il cuore venne poi estratto intatto dalla pira in cui era arso il corpo durante il funerale, e custodito da Mary Shelley. Toccante e commovente il resoconto di questi ultimi giorni che ci restituisce Biagi. Interessanti i nuovi documenti collocati nella seconda parte del libro e raccolti negli Archivi di Firenze, Lucca e Livorno, in cui nuove informazioni permettono di fare luce su fatti ancora incerti e confusi.
«Così quella notte, notte d’allegria e spensieratezza» scrisse in seguito la povera Shelley, «si decisero la sorte infelice di Jane e la mia. Noi ci dicevamo allora ridendo: “I nostri mariti risolvono senza chiederci il nostro consenso, la nostra adesione; ed io, a dirti il vero, odio cotesta barca, benché abbia fatto vista di nulla”. E Jane rispose: “Ed io pure”; ma parlarne sarebbe stato inutile, li avrebbe soltanto privati d’un piacere. Come rammento bene cotesta notte! Come siamo di vista corta! Il terribile anniversario è già passato, e mi pare impossibile di dover esser così disgraziata!»