An Gorta Mór
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«Di otto millioni d’abitanti, due millioni in breve sparirono: settecentomila consunti d’assoluta fame e di tutti i mali che genera la fame; gli altri per emigrazione, continuata anche negli anni susseguenti a tale eccesso che ampj distretti, principalmente abitati da catolici dell’antica stirpe gaelica, rimasero affatto deserti, e nella memoria dei popoli restò al luttuoso evento il nome solenne di esodo del popolo irlandese (Irish Exodus).»
Carlo Cattaneo
«Siamo convinti, comunque, che a quei mali [dell’Irlanda] si porrà rimedio solo con la creazione di numerose proprietà contadine. La proprietà del suolo ha una sorta di potere magico, capace di generare operosità, determinazione e previdenza in una popolazione agricola. Non conosciamo nessun altro incantesimo in grado di produrre tali qualità e bisognerebbe essere grati a chi riuscisse a indicarne uno. [...] L’unica misura di miglioramento praticabile per l’Irlanda è dare vita a tale classe [di contadini proprietari della terra] e l’ovvia risorsa per realizzare questo proposito sono le terre incolte.»
John Stuart Mill Irlanda 1845: un’ignota malattia colpisce la pianta della patata. È l’inizio della Grande carestia, an Gorta Mór in gaelico irlandese, che ebbe sull’uomo ripercussioni paragonabili a quelle delle epidemie più perniciose e devastanti, tanto che Eric Hobsbawm la definì «la più terribile catastrofe umana della storia europea» di quel periodo. Privati di una fonte quasi esclusiva di sostentamento, tra il 1845 e il 1850 e soprattutto nell’«anno nero» 1847, moltissimi irlandesi morirono non solo di fame, ma anche delle classiche malattie legate alla denutrizione, alla miseria e alla sporcizia. In quegli anni, inoltre, migliaia di persone furono costrette a emigrare, soprattutto verso Stati Uniti, Canada e Australia, ammassate in condizioni disumane nelle stive sudicie e infette di quelle che vennero chiamate coffin ships, «navi bara». In questo volume ci parlano della situazione irlandese e della Grande carestia due insigni esponenti del pensiero economico e filosofico dell’epoca: Carlo Cattaneo e John Stuart Mill. Cattaneo è presente con due saggi pubblicati rispettivamente nel 1844 e nel 1860: Su lo stato dell’Irlanda nell’anno 1844, che apre il volume, e Dei disastri dell’Irlanda negli anni 1846 e 1847, che lo chiude. John Stuart Mill ci offre il suo punto di vista in una serie di articoli apparsi sul «Morning Chronicle» fra il 1846 e il 1847, interessanti anche perché danno un’idea di quanto sulla stampa inglese fosse acceso il dibattito sulla crisi irlandese.
Articoli che parlano di An Gorta Mór
UNA COLLANA DI LIBRI DEDICATA ALLE GRANDI MALATTIE
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1 3 2017 Rivista Confronti sulla collana "fronteretro"
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«Il Cittadino di Lodi» 13.02.2017 Una firma lodigiana per lo studio sull'Irlanda
«Il Cittadino di Lodi» 13.02.2017 "Una firma lodigiana per lo studio sull'Irlanda" di Cristoforo Vecchietti
16.02.2017 «L'informatore agrario» per An Gorta Mór
Segnalazione su «L'informatore agrario» per "An Gorta Mór“
Giuseppe Portonera su "Leoni blog" per «An Gorta Mór»
Giuseppe Portonera su Leoni blog per «An Gorta Mór» – Come l’assenza di diritti di proprietà diffusi causò la Grande carestia irlandese—di Giuseppe Portonera
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