Mimiambi
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Descrizione Articoli |
a cura di Valentina Barbieri bella come non ne hai viste da quando vivi. Cidilla, va’ a chiamare il custode. Ehi, dico a te, boccalona che non sei altro! Mamma mia, non si è data pensiero delle cose che dico: se ne sta a guardarmi con quegli occhioni da granchio. Va’ a chiamare il custode, ti dico! Pozzo senza fondo, né luogo sacro né profano ti considera buona a qualcosa, ma dappertutto sei la stessa statua. Nella letteratura greca vengono detti mimiambi i mimi scritti in versi giambici. Il mimo proponeva la messa in scena di azioni che intendevano imitare gli aspetti quotidiani della realtà, con protagonisti appartenenti al ceto più umile, ed era probabilmente di origine popolare. Sebbene Eroda non possa essere considerato un autore “maggiore”, bisogna dargli il dovuto riconoscimento a livello artistico per avere scritto opere tra le più interessanti e divertenti di età alessandrina. In questa edizione il lettore troverà tutti i mimiambi di Eroda a noi noti (compresi i frammenti), ognuno accompagnato da una introduzione per agevolare la comprensione del testo. Questa edizione è basata su quella edita nel 1987 da I.C. Cunningham per la “Bibliotheca Teubneriana”.
Articoli che parlano di Mimiambi
Libero Quotidiano 17 3 2017 RUFFIANI E PROSTITUTE, CHE BATTUTACCE QUESTI GRECI
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Quaderni di Storia dic 16 segnalano Medea e Mimiambi
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IlSole24Ore 21 8 16 D. Cianci per «Mimiambi» di Eroda
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il Giornale 28 8 16 F. Ottaviani per «Mimiambi» di Eroda
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