Crocevia
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Descrizione |
Crocevia è il terzo ciclo poetico di Aleksàndr Aleksandrovič Blok.
Le poesie che lo compongono furono scritte tra il 1902 e il 1904, un periodo di riflessioni angosciose e di incertezze, di un vago desiderio di liberarsi rompendo i lacci di un sogno luminoso che lo allontana dalla realtà di fronte ai minacciosi eventi sempre più prossimi.
Nella lirica di Blok emergono note di commovente pietà verso gli umili e gli offesi, come testimoniano in modo particolare le poesie Fabbrica e Dai giornali. L’eroe lirico romantico sembra diviso in due: da un lato, è disilluso dalla vita e attratto dalla morte; dall’altro, ama intensamente l’esistenza e desidera ancora goderne appieno.
Blok, come tutti i grandi poeti, possedeva un dono profetico; la sua poesia era proprio come quell’uccello parlante Gamajun di cui scriveva. La sua anima, «come l’ago di un sismografo», per sua stessa ammissione, percepiva i più lontani tremori della vita del paese.
Infatti, per quanto lontane dai problemi sociali fossero le sue tematiche artistiche, la vita della Russia, la vita del mondo e i grandi eventi imminenti si riflessero anche in queste liriche d’amore e di misticismo, nella loro melodia tesa, inquieta, quasi di primaverile attesa.
Quarta di copertinaGuarderò nella notte bufere, brucerò – impotente a calmarmi.
Nei Tuoi occhi, mia rossa fanciulla,
mi sussurra l’azzurra nottata.
Mi sussurra una fiaba pelosa,
mi predice radure incantate
su di te viste oniriche alate,
su di te, ineffabile amica.
Ragnatela di neve m’avvolge,
sono sogni fluenti – i tuoi baci.
Il tuo cuore di cigno lo fiuto,
sento il cuore scottante di primula.
L’Ursa Maior predice il futuro,
e la strega, la figlia del gelo,
nei tuoi occhi, la rossa fanciulla,
sulla fronte, l’azzurra nottata.
12 novembre 1902 Guarderò nella notte bufere, brucerò – impotente a calmarmi.
Nei Tuoi occhi, mia rossa fanciulla,
mi sussurra l’azzurra nottata.
Mi sussurra una fiaba pelosa,
mi predice radure incantate
su di te viste oniriche alate,
su di te, ineffabile amica.
Ragnatela di neve m’avvolge,
sono sogni fluenti – i tuoi baci.
Il tuo cuore di cigno lo fiuto,
sento il cuore scottante di primula.
L’Ursa Maior predice il futuro,
e la strega, la figlia del gelo,
nei tuoi occhi, la rossa fanciulla,
sulla fronte, l’azzurra nottata.
12 novembre 1902 |
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