Il modo più sbrigativo per sopprimere i dissidenti
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Il modo più sbrigativo per sopprimere i dissidenti è un pamphlet satirico pubblicato per la prima volta nel 1702. È una delle opere più famose e controverse di Defoe, scritta durante un periodo di grande tensione religiosa e politica. All’epoca, infatti, l’Inghilterra era profondamente divisa tra la Chiesa anglicana (la chiesa ufficiale) e i dissidenti (protestanti anticonformisti che ne rifiutavano l’autorità). La maggioranza anglicana spesso considerava i dissidenti una minaccia alla stabilità sociale e politica. Defoe, egli stesso un dissidente, scrisse l’opuscolo con intento satirico, imitando la retorica estrema degli anglicani della Chiesa alta che invocavano misure severe contro i dissidenti. Inizialmente il testo fu preso alla lettera da molti anglicani della Chiesa alta, che ne lodarono l’apparente invito ad agire duramente contro i dissidenti. Tuttavia, quando divenne chiaro che l’opera era una satira, Defoe dovette affrontare una dura reazione nei suoi confronti. Fu accusato di sedizione e diffamazione e, nel 1703, fu arrestato e imprigionato. Quarta di copertinaNon propongo di bruciare gli eretici, ma come disse Scipione a proposito di Cartagine: «Delenda est Carthago!». Devono essere estirpati dalla nazione, se mai vogliamo vivere in pace! Servire Dio! E godere dei nostri cari! Per quanto riguarda il modo, lo lascio alle mani di coloro che hanno il diritto di applicare la giustizia di Dio sui nemici della nazione e della Chiesa. Non propongo di bruciare gli eretici, ma come disse Scipione a proposito di Cartagine: «Delenda est Carthago!». Devono essere estirpati dalla nazione, se mai vogliamo vivere in pace! Servire Dio! E godere dei nostri cari! Per quanto riguarda il modo, lo lascio alle mani di coloro che hanno il diritto di applicare la giustizia di Dio sui nemici della nazione e della Chiesa. |
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