Apocalypsis cum figuris
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Oltre l’esilio degli anni, arrivati fino a noi, abitanti definiti da un racconto con molte virgole e molte esitazioni, sommando fotografie che sembrano incisioni di primo novecento, per il possesso delle facce che sono venute a cercarci, andando tutto a finire in un mattino senza finzioni pronto a meritare il nostro ricordo e tutto il silenzio di dopo quando la piazza del mercato non aveva ancora concluso il giro delle monete che il tempo a venire non avrebbe più potuto permettere.
Per dare un posto all’infedeltà della memoria, all’insalata gentile di questa prima stagione se nessuna mano desidererà voltare pagina e la sua eco interrompere la voglia per una festa da ballo sotto l’uva ai primi segni. (Mettiti seduto e ascolta quello che ho da dire a me stesso.) Portato da un fiume per dire di un viaggio, con quello che offrono le ore al nostro servizio se appartengono a questa cenere perché anche quel giorno era arrivato con una felicità pronta a sciogliersi nell’acqua del lavabo (Londra Hanoi Hiroshima Dresda Guernica... Città reali...). Sì, tutte queste città avrebbero potuto avere un accordo d’avvicinare alla mappa del tuo paese con un gesto minimo come obbligando questi luoghi a rispondere... «Cosa ne sappiamo/ dell’incauto trascinante torrente/ che concede a tutti/ le stesse possibilità, lasciando/ qualche isola di ghiaia/ per le nostre impronte»: in questi versi è forse rintracciabile la domanda che presiede alla stesura di questo lungo poema di Piero Marelli. La voce poetica, infatti, nasce come risposta a un appello, a una chiamata, in questo caso a un’interrogazione che la storia continuamente pone sul suo stesso significato e sul significato di chi la abita. Ma nei versi citati non compare il punto di domanda, sembra invece affermata l’incapacità per ciascuno di noi di trovare il senso di questo torrente impetuoso che trascina tutto con sé, che non risparmia nulla. E allora, quasi contraddicendo questa certezza dell’incerto senso dell’incauta storia, il poeta affronta la sfida di tornare a leggere il secolo assente, il secolo breve dell’ideologia e dei totalitarismi, il secolo in cui alla disfatta dell’uomo hanno contribuito, con non poche responsabilità, anche l’arte e il discorso poetico.
dalla Prefazione di Corrado Bagnoli
Articoli che parlano di Apocalypsis cum figuris
PIERO MARELLI. Il miracolo dei fatti comuni. Articolo di Luigi Cannillo
Nella rubrica “Poesia senza rete – Versi fuori dai social” di Luigi Cannillo
PIERO MARELLI. Il miracolo dei fatti comuni
Piero Marelli: Premio alla carriera Premio Nazionale di Poesia Città di Sant'Anastasia 2021
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Premio di poesia Umbertide 2018: Segnalazioni di merito per Anna Elisa De Gregorio e Piero Marelli
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Premio Lorenzo Montano 2016 – Opera edita: Pianzola, Dall'Olio, Marelli
Premio Lorenzo Montano 2016 – Opera edita
Premiato con Menzione
Piero Marelli, Apocalypsis cum figuris, La Vita Felice, 2015
Premiato con Menzione Speciale
Anna Maria Dall’Olio, Fruttorto sperimentale, La Vita Felice, 2016
Premiato con Segnalazione
Luisa Pianzola, Una specie di abisso portatile, La Vita Felice, 2015
Eventi collegati a Apocalypsis cum figuris
Milano 22 4 17 Piero Marelli poeta e traduttore
Casa delle Arti Spazio Alda Merini, il 22.04.2017alle ore 18.00, via Magolfa 32, Milano
Bosco Marengo (AL) 2.6.16 L. Pianzola, P.Marelli, C. Bagnoli, L. Cannillo
Chiostro del Complesso Monumentale di Santa Croce, il 02.06.2016alle ore 15.30, Viale Santa Croce - , Bosco Marengo (AL)
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