Iliade latina
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L’Iliade latina rappresenta una straordinaria rivisitazione del poema omerico, condensando in poco più di mille versi l’essenza della guerra di Troia. Quest’opera, composta probabilmente in età Giulio-Claudia, trasforma il mito greco in una narrazione romana, dove eroi come Ettore, Achille ed Enea assumono nuove sfumature, più vicine alla sensibilità latina.
Il testo si distingue per la sua capacità di fondere la tradizione omerica con elementi tipicamente romani, creando un capolavoro che ha ispirato la letteratura occidentale. La riduzione dei versi non compromette l’intensità della narrazione, ma anzi la rende più accessibile, mantenendo intatti i temi fondamentali dell’onore, della vendetta e del destino.
Opera che ha attraversato i secoli, influenzando profondamente il Rinascimento e oltre, l’Iliade latina rappresenta un affascinante esempio di come un classico immortale possa essere reinterpretato, mantenendo immutato il suo potere di coinvolgere ed emozionare i lettori di ogni epoca.
Quarta di copertinaIl sudore scorre a fiumi, la terribile spada colpisce la spada
e il piede, opposto, si attacca al piede e la destra alla destra.
Già il crudele Achille palleggiava nelle mani la lancia
e, lanciatala, la tirò contro il guerriero con grande forza
e l’abile Ettore evitò lei che gli era passata di fianco.
Urlano i Greci. A sua volta l’eroe Priamide
dirige la lancia scagliata contro le armi di Vulcano. Indice testuale7 Introduzione
Iliade latina
30 Iram pande mihi Pelidae, Diva, superbi
31 Svelami, dea, l’ira del superbo Pelide
125 Note di commento 217 Bibliografia Biografia dell'autoreStefano Costa è dottore di ricerca in Filologia e Letteratura classica e insegnante di liceo.
Per le nostre edizioni ha curato: Frammenti e testimonianze latine di Mecenate, Breviario di storia romana di Rufio Festo, La guerra civile di Gaio Petronio Arbitro, La tranquillità dell’animo, Sull’ozio, La brevità della vita e Sulla provvidenza di Lucio Anneo Seneca e I Cesari di Decimo Magno Ausonio. Il sudore scorre a fiumi, la terribile spada colpisce la spada
e il piede, opposto, si attacca al piede e la destra alla destra.
Già il crudele Achille palleggiava nelle mani la lancia
e, lanciatala, la tirò contro il guerriero con grande forza
e l’abile Ettore evitò lei che gli era passata di fianco.
Urlano i Greci. A sua volta l’eroe Priamide
dirige la lancia scagliata contro le armi di Vulcano. |
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