Manfred
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Iniziato nel 1816 e pubblicato l’anno successivo, Manfred venne definito da Byron stesso “poema metafisico”, intendendo con ciò che quello di cui si trattava era il rapporto tra l’uomo e una realtà superiore.
La vicenda è quella di Manfred, che evoca sette Spiriti che lo consegnino all’oblio per la colpa di aver fatto morire la sorella Astarte. In tre atti di grande potenza ritmica, Byron ci conduce attraverso il mistero della morte e della vita, tratteggiando con il protagonista eponimo un altro dei suoi grandi personaggi “titanici”. Fino alla fine Manfred non cederà alle lusinghe di una fede abbracciata solo per il perdono, decidendo di non dare “la sua anima né al paradiso né all’inferno, ma solo alla morte”. Un’opera fondamentale per la straordinaria capacità versificatoria del poeta e per la profondità del mistero che essa evoca. Perfettamente inserita nel clima romantico dell’epoca e sulla scorta dell’entusiasmo che le storie di fantasmi andavano suscitando in tutta Europa, Byron crea un’opera che, oltre a far parte del panorama romantico suo contemporaneo, ne ridefinisce anche il volto nei secoli a venire.
Quarta di copertinaManfred
È finita, i miei occhi spenti non riescono a vederti;
ma tutto mi gira intorno e la terra
sembra sollevarsi sotto di me. Addio,
dammi la mano.
Abate
Freddo, freddo, fino al cuore!
Ma ancora una preghiera... ahimè! Che sarà di te?
Manfred
Vecchio! Non è così difficile morire. Indice testuale5 Introduzione di Francesco Vitellini
Manfred
19 Personaggi del dramma
21 Atto I
21 Scena I
43 Scena II
55 Atto II
55 Scena I
65 Scena II
83 Scena III
89 Scena IV
111 Atto III
111 Scena I
127 Scena II
131 Scena III
139 Scena IV
157 Manoscritto originale dell’Atto III, Scena I
165 Manoscritto originale dell’Atto III, Scena III Biografia dell'autoreGeorge Gordon Byron (Londra, 22 gennaio 1788 - Missolungi, 19 aprile 1824), politico, poeta e letterato, è considerato, assieme a John Keats e all’amico Percy Bysshe Shelley, uno dei tre grandi protagonisti della poesia romantica inglese. Di temperamento ribelle, sulla sua figura si modella “l’eroe byroniano”, figura eroica imperfetta destinata a soccombere in un mondo che non comprende la sua grandezza d’animo. è autore di numerose opere poetiche, teatrali e di prosa. Da ricordare oltre a Manfred, Childe Harold’s Pilgrimage (1812-1818), Darkness (1816) e Don Juan (1819-1824).
Francesco Vitellini, nato a Wuppertal (Germania) nel 1977, vive e lavora a Milano come traduttore, dal tedesco (madrelingua) e dall’inglese. Manfred
È finita, i miei occhi spenti non riescono a vederti;
ma tutto mi gira intorno e la terra
sembra sollevarsi sotto di me. Addio,
dammi la mano.
Abate
Freddo, freddo, fino al cuore!
Ma ancora una preghiera... ahimè! Che sarà di te?
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Prima di essere pubblicato, dovrà essere approvato dalla redazione.
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