Parigi 1867
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Nel 1867, mentre Parigi si prepara a ospitare l’Esposizione Universale, come introduzione al volume Paris Guide, che raccoglie contributi dedicati alla capitale francese in occasione della grande esposizione da autori come Renan, Michelet, Dumas, George Sand, Victor Hugo scrive questa prosa poetica e appassionata, sviluppando una riflessione profonda sulla città che ha plasmato il destino dell’Europa. Attraverso secoli di storia, l’autore mostra come Parigi si sia trasformata da semplice insediamento a faro della civiltà, incarnando gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità. L’opera esplora le molteplici identità di Parigi: centro culturale, fucina di rivoluzioni, laboratorio di democrazia. Hugo intreccia magistralmente la narrazione storica con la visione filosofica, mostrando come ogni pietra della città racconti una storia di progresso umano. Dal Medioevo alla Rivoluzione Francese, dalle barricate alle grandi riforme sociali, emerge il ritratto di una metropoli che ha sempre guardato al futuro. La visione di Hugo si proietta oltre il suo tempo, prefigurando una Parigi che trascende i confini nazionali per diventare simbolo universale di progresso e fratellanza. L’autore ci presenta una città destinata a essere non più solo francese, ma patrimonio dell’umanità intera, dove le diversità si fondono in un’armonica unità. Quarta di copertinaQuesta nazione avrà come capitale Parigi e non si chiamerà Francia, ma Europa. Si chiamerà Europa nel ventesimo secolo e, nei secoli successivi, ancora più trasfigurata, si chiamerà Umanità. L’Umanità, nazione definitiva, è già intravista dai pensatori, questi contemplatori delle penombre; ma ciò a cui assiste il diciannovesimo secolo è la formazione dell’Europa. Visione maestosa. Nell’embriogenesi dei popoli, come in quella degli esseri, c’è un attimo sublime di trasparenza. Il mistero acconsente a lasciarsi guardare. Nel momento in cui ci troviamo, una gestazione augusta è visibile nel ventre della civiltà. L’Europa, una, vi sta germogliando. Un popolo, che sarà la Francia sublimata, sta sbocciando. Il profondo ovario del progresso fecondato porta, in questa forma già distinta, il futuro. Questa nazione che sarà palpita nell’Europa attuale come l’essere alato nella larva rettile. Nel prossimo secolo spiegherà le sue due ali, l’una fatta di libertà, l’altra di volontà. Il continente fraterno, questo è il futuro. Che ci si rassegni, questa immensa felicità è inevitabile. Indice testuale5 Introduzione Parigi 10 L’avenir 11 Il futuro 26 L’avenir 27 Il passato 72 Suprématie de Paris 73 Supremazia di Parigi 102 Fonction de Paris 103 Funzione di Parigi 132 Déclaration de paix 133 Dichiarazione di pace Biografia dell'autoreVictor Hugo (1802-1885)è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo e politico francese, considerato il padre del Romanticismo francese. Si cimentò in numerosi campi, divenendo noto anche come saggista, aforista, artista visivo, statista e attivista per i diritti umani. I suoi scritti giunsero a ricoprire tutti i generi letterari, dalla poesia lirica al dramma, dalla satira politica al romanzo storico e sociale, suscitando consensi in tutta Europa. Giulia Zappaterra è nata a Ferrara e si è laureata in traduzione all’università di Forlì. Ha lavorato per qualche anno come bibliotecaria a Bologna, poi ha deciso di dedicarsi alla traduzione a tempo pieno. Traduce narrativa e saggistica da inglese, francese e spagnolo. Si occupa anche di scouting letterario, con un occhio di riguardo per le autrici ingiustamente dimenticate o poco riconosciute. Questa nazione avrà come capitale Parigi e non si chiamerà Francia, ma Europa. Si chiamerà Europa nel ventesimo secolo e, nei secoli successivi, ancora più trasfigurata, si chiamerà Umanità. L’Umanità, nazione definitiva, è già intravista dai pensatori, questi contemplatori delle penombre; ma ciò a cui assiste il diciannovesimo secolo è la formazione dell’Europa. Visione maestosa. Nell’embriogenesi dei popoli, come in quella degli esseri, c’è un attimo sublime di trasparenza. Il mistero acconsente a lasciarsi guardare. Nel momento in cui ci troviamo, una gestazione augusta è visibile nel ventre della civiltà. L’Europa, una, vi sta germogliando. Un popolo, che sarà la Francia sublimata, sta sbocciando. Il profondo ovario del progresso fecondato porta, in questa forma già distinta, il futuro. Questa nazione che sarà palpita nell’Europa attuale come l’essere alato nella larva rettile. Nel prossimo secolo spiegherà le sue due ali, l’una fatta di libertà, l’altra di volontà. Il continente fraterno, questo è il futuro. Che ci si rassegni, questa immensa felicità è inevitabile. |
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